HERITAGE
HERITAGE
Un ragazzino ambizioso, un giovane artigiano talentuoso, un piccolo laboratorio di pelletteria e un’amicizia destinata a durare per sempre. Seguiteci in questo viaggio verso le radici di Bianchi e Nardi 1946 per scoprire come tutto è cominciato e attraversare novant’anni di storia italiana.
Un incontro predestinato
Firenze, 1935
La nostra storia comincia a Firenze nel 1935.
C’è un ragazzino, si chiama Aldemaro Nardi.
Ha soltanto 11 anni ma le sue ambizioni sono grandi: vuole diventare un bravo pellettiere e aprire il suo laboratorio.
Grazie all’intermediazione delle sue sorelle, Aldemaro viene assunto come apprendista da Angelo Scuri, un noto maestro pellettiere, nel suo laboratorio di Piazza Scarlatti.
Fra i suoi colleghi c’è un giovane uomo di nome Mario Bianchi, che è anche un bravo violinista e non si separa mai dalla sua amata bicicletta.
Mario insegna ad Aldemaro tutto ciò che sa, e Aldemaro impara così in fretta che, ben presto, diventa un operaio a tutti gli effetti.
Fra i suoi colleghi c’è un giovane uomo di nome Mario Bianchi, che è anche un bravo violinista e non si separa mai dalla sua amata bicicletta.
Mario insegna ad Aldemaro tutto ciò che sa, e Aldemaro impara così in fretta che, ben presto, diventa un operaio a tutti gli effetti.
Lavoro e guerra
Firenze, 1936 - 1943
Nel 1936, Mario parte per il servizio militare, ma la Seconda Guerra Mondiale lo terrà lontano molto più a lungo del previsto.
Avendo ormai imparato il mestiere, Aldemaro non perde altro tempo: comincia a realizzare e produrre borse da solo, a casa.
Nel 1941, infila 5 prototipi in una valigia e si presenta nella bottega di Guccio Gucci, dando inizio a una collaborazione che lo rende immediatamente famoso nell’ambiente.
A 18 anni, nel 1943, Aldemaro è un imprenditore. Ignora persino la chiamata alle armi, continuando a lavorare in una Firenze occupata.
E, fortunatamente, riesce a cavarsela.
A 18 anni, nel 1943, Aldemaro è un imprenditore. Ignora persino la chiamata alle armi, continuando a lavorare in una Firenze occupata.
E, fortunatamente, riesce a cavarsela.
Tutto prende forma
1943 - 1946
L’8 settembre 1943, il Regime Fascista cade. Mario Bianchi fugge da Roma e si rifugia a Firenze.
Ricevuta la notizia, Aldemaro raggiunge il suo amico e gli propone di mettersi in società con lui.
Nasce così, finalmente, la Bianchi e Nardi.
Nel 1946, Aldemaro acquista la prima sede dell’azienda, all’interno di un palazzo storico del centro, in via Borgo Pinti 25. Paga tutto in contanti.
Ricevuta la notizia, Aldemaro raggiunge il suo amico e gli propone di mettersi in società con lui.
Nasce così, finalmente, la Bianchi e Nardi.
Nel 1946, Aldemaro acquista la prima sede dell’azienda, all’interno di un palazzo storico del centro, in via Borgo Pinti 25. Paga tutto in contanti.
Arriva il successo
1947 - 1965
Con 50 dipendenti e un business in piena espansione, le cose in azienda vanno bene.
Guccio Gucci è ormai un cliente fisso e, presto, un’altra icona della moda mostrerà interesse per le creazioni di Bianchi e Nardi: Cocò Chanel!
Aldemaro la incontra a Parigi grazie al suo fornitore di pelli pregiate, Marcel Maison. Cocò resta colpita e, dopo aver acquistato alcune borse, gli propone una collaborazione che durerà fino a oggi.
Nel frattempo, le borsette Bianchi e Nardi conquistano il cuore della diva italiana per eccellenza: Sophia Loren.
Guccio Gucci è ormai un cliente fisso e, presto, un’altra icona della moda mostrerà interesse per le creazioni di Bianchi e Nardi: Cocò Chanel!
Aldemaro la incontra a Parigi grazie al suo fornitore di pelli pregiate, Marcel Maison. Cocò resta colpita e, dopo aver acquistato alcune borse, gli propone una collaborazione che durerà fino a oggi.
Nel frattempo, le borsette Bianchi e Nardi conquistano il cuore della diva italiana per eccellenza: Sophia Loren.
La grande impresa
1966 - 1980
Nel 1966, il sogno di Aldemaro è finalmente realtà: la fabbrica Bianchi e Nardi apre le sue porte e il marchio approda ai più prestigiosi department store del mondo: Harrods a Londra, le Galeries Lafayette a Parigi, Neiman Marcus a New York, Isetan a Tokyo.
Nel 1975, la seconda generazione fa il suo ingresso in azienda.
A bordo della sua Alfetta 1.600 gialla, Marco Nardi gira l’Italia in cerca di nuovi clienti.
Nel 1975, la seconda generazione fa il suo ingresso in azienda.
A bordo della sua Alfetta 1.600 gialla, Marco Nardi gira l’Italia in cerca di nuovi clienti.
L’era dei brand del lusso
1981 - 2009
Negli anni Ottanta, tutto cambia.
L’epoca dei piccoli negozi di pelletteria pregiata è al tramonto, e i grandi marchi dell’alta moda entrano nel settore con i loro prodotti griffati e pubblicizzati.
Le maestranze di Bianchi e Nardi sono ormai totalmente assorbite da queste grandi commesse.
E così, per un lungo periodo, Bianchi e Nardi diventerà fornitore di alcuni dei più affermati marchi della haute couture italiana e internazionale.
Insieme a Sidney Toledano, CEO di Dior, Marco Nardi fonda Mardi, un’azienda parallela tutta dedicata alla produzione della pelletteria dell’iconico marchio francese.
Le maestranze di Bianchi e Nardi sono ormai totalmente assorbite da queste grandi commesse.
E così, per un lungo periodo, Bianchi e Nardi diventerà fornitore di alcuni dei più affermati marchi della haute couture italiana e internazionale.
Insieme a Sidney Toledano, CEO di Dior, Marco Nardi fonda Mardi, un’azienda parallela tutta dedicata alla produzione della pelletteria dell’iconico marchio francese.
La terza generazione
2010 - oggi
A oltre cinquant’anni dalla fondazione dell’azienda, la terza generazione fa il suo debutto.
Orgogliose dell’eredità e sensibili all’innovazione, le nuove leve portano avanti le due anime dell’azienda: da una parte, la collaborazione con l’alta moda; dall’altra, la produzione di collezioni a marchio proprio.
Nel 2014, Bianchi e Nardi trova un nuovo impulso con la creazione del nuovo brand name “Bianchi e Nardi 1946”, che rende omaggio alla fondazione e all’heritage dell’azienda, e l’apertura di tre boutique monomarca tra Firenze e Milano.
Orgogliose dell’eredità e sensibili all’innovazione, le nuove leve portano avanti le due anime dell’azienda: da una parte, la collaborazione con l’alta moda; dall’altra, la produzione di collezioni a marchio proprio.
Nel 2014, Bianchi e Nardi trova un nuovo impulso con la creazione del nuovo brand name “Bianchi e Nardi 1946”, che rende omaggio alla fondazione e all’heritage dell’azienda, e l’apertura di tre boutique monomarca tra Firenze e Milano.